L’osteoporosi è una condizione che indebolisce la struttura ossea, aumentando il rischio di fratture anche con traumi lievi.
Questa malattia “silente” colpisce prevalentemente le donne, specialmente dopo la menopausa, ma anche gli uomini possono esserne affetti.
Già nel 400 a.C. Ippocrate consigliava una dieta sana, variata e senza eccessi perché un buon stato nutrizionale della donna prima e durante la gravidanza favorisce la salute materna, riduce il rischio di complicanze della gravidanza, di difetti alla nascita o di una non ottimale crescita fetale nonché di malattie croniche in età adulta nel nascituro.
Le donne che in gravidanza hanno un eccessivo incremento ponderale aumentano anche il rischio di esiti avversi per i neonati – come ipoglicemia, più basso indice di Apgar e policitemia – mentre per la madre si associa ad un aumento del rischio di obesità a lungo termine, in particolare per le donne che non riescono a perdere il peso accumulato entro i 12 mesi dal parto.
Per secernere la quantità media di latte giornaliera (circa 750-800 mL) occorrono alla donna 500 kcal in più rispetto al fabbisogno quotidiano normale, almeno per i primi 6 mesi in caso di allattamento esclusivo.
Bisogna anche aumentare la quota di proteine fino a raggiungere il 20% delle calorie totali giornaliere, a scapito invece di quella glucidica (50%) perché i lipidi devono rimanere stabili intorno al 30%.
La menopausa è definita dall’OMS come la definitiva cessazione dei cicli mestruali derivante dalla perdita della funzione follicolare ovarica, e viene diagnosticata retrospettivamente dopo 12 mesi consecutivi di amenorrea che non abbia altre cause fisiologiche o patologiche (tuttavia anche il periodo che la precede è delicato). Nella donna avvengono delle modificazioni fisiologiche non indifferenti come la redistribuzione del grasso corporeo, l’aumento della pressione sanguigna e del rischio di dislipidemie insieme al rischio cardiovascolare. Vi è invece una riduzione della massa ossea che predispone all’osteoporosi, il cui rischio nelle donne è tre volte più elevato rispetto agli uomini.
La sindrome dell’ovaio policistico è un disordine endocrino noto anche come policistosi ovarica, micropolicistosi ovarica, sindrome di Stein-Leventhal o PCOS (PolyCystic Ovary Syndrome); è una delle malattie endocrine e dei disordini metabolici più comuni nella donna in età fertile.
Il controllo del peso e lo stile di vita attivo sono di fondamentale importanza poiché l’attività fisica ed un regime alimentare adeguato hanno un notevole impatto sul quadro metabolico, sulla funzione ovarica e possono contribuire a ripristinare la fertilità.