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Puntarelle romane

È difficile dare un’origine a questo ortaggio, talmente antico da essere citato in uno scritto del 1550 a.C., anche Plinio ne parla perché conosciuto nell’antico Egitto. Addirittura Galeno, famoso medico dell’Antica Grecia, consigliava questa verdura adatta alle malattie del fegato.

Parlando di puntarelle dobbiamo per un attimo soffermarci sulla corretta identificazione terminologica della specie. Si tratta di una varietа di cicoria, Cichorium intybus, appartenente alla famiglia delle Asteracee. Le cicorie comprendono gruppi di piante che hanno caratteristiche molto diverse tra loro, legate spesso alla diffusione geografica. Le puntarelle sono i germogli di una particolare varietà di cicoria catalogna che si presenta come un cespo di foglie di un bel verde intenso e di forma allungata, con la costa bianca e la parte verde seghettata. All’interno del cespo si trovano i talli, delle cimette simili per aspetto ad asparagi bianchi. Questi talli, che sono i germogli della cicoria che sta per spigare, cioè prepararsi a produrre fiori e semi, sono quelli da cui si ricavano le puntarelle. I talli hanno un caratteristico e gradevole gusto lievemente amarognolo, sono tenere e croccanti e in cucina sono consumate sia crude che cotte.

In Italia, la coltivazione e il consumo di questa varietà di cicoria sono state per tanto tempo confinati in Puglia, in Campania e in particolare nel Lazio dove i romani chiamano i croccanti germogli della catalogna “puntarelle” e dove questa verdura diviene un piatto tipico molto apprezzato e diffuso in tutta la regione.

Proprietà e benefici 

Vediamo i valori nutrizionali (100 gr.):

  • 93 g di acqua
  • 1,7 g di proteine
  • 0,3 g di lipidi
  • 0 mg di colesterolo
  • 0,7 g di carboidrati
  • 0,7 g di zuccheri
  • 4 g di fibre
  • 0,9 mg di ferro
  • 100 mg di calcio
  • 47 mg di fosforo
  • 30 mg di magnesio
  • 420 mg di potassio
  • 45 mg di sodio 
  • 0,42 mg di zinco
  • 0,06 mg di vitamina B1 o Tiamina
  • 0,10 mg di vitamina B2 o Riboflavina
  • 0,5 mg di vitamina B3 o Niacina (o vitamina PP)
  • 110 µg di vitamina B9
  • 286 µg di vitamina A reticolo eq.
  • 297 µg di vitamina K
  • 24 mg di vitamina C

Secondo la tabella nutrizionale,  il prodotto presenta una ricchezza di betacarotene e ferro consistente,  contiene moltissime fibre e sali minerali come  il potassio, fosforo e il calcio.  Il prodotto contiene pochissimi grassi ed è segnalato per le nostre diete dimagranti ( 18 Kcal/100 g di prodotto) e salutari ma anche per tutti coloro che adattano uno stile di vita sano ed equilibrato. 

Le vitamine principali delle puntarelle sono quelle appartenenti ai gruppi A, B e C. Questi valori nutrizionali, ovviamente, sono riferiti al consumo crudo, che in molti consigliano per mantenere inalterate le proprietà benefiche per l’organismo. Quest’ortaggio contiene inulina, una fibra che riduce l’assorbimento di grassi, in particolare di colesterolo e trigliceridi a livello intestinale, contrastandone l’accumulo dannoso. L’inulina stimola anche l’attività del fegato, promuovendo l’eliminazione di tossine e scorie e svolgendo così un’azione depurativa molto importante.

Le sostanze amare che contiene stimolano la produzione di succhi gastrici, agevolano la digestione. Inoltre, essendo ricche di acqua e fibre, favoriscono il transito intestinale e aiutano a ritrovare la regolarità quando si soffre di stipsi.

L’alto contenuto di sali minerali, come il sodio e il potassio, stimolano la diuresi e l’eliminazione dei liquidi in eccesso. Contemporaneamente svolgono un’azione remineralizzante aiutando a reintegrare i sali minerali persi durante l’attività fisica.

Grazie al contenuto di vitamina C, famosa per la sua azione antiossidante, aiuta a contrastare l’azione dei radicali liberi e a potenziare il sistema immunitario. Infine, le puntarelle aiutano anche a proteggere gli occhi attraverso un buon apporto di vitamina A, fondamentale per un buon funzionamento della vista, oltre che per la crescita delle ossa.

Uso e controindicazioni

Le puntarelle non sono scevre di controindicazioni, se ne sconsiglia il consumo alle donne durante l’allattamento e in caso di calcoli biliari.

Attenzione per chi fa uso di farmaci beta bloccanti, un consumo massiccio può inibire l’azione del farmaco.