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La pera

La pera è un “pomo” prodotto dall’albero del pero, pianta del genere Pyrus appartenente alla famiglia delle Rosaceae e alla sottofamiglia delle Pomoideae.

Dal punto di vista botanico, la pera è un pomo cioè un falso frutto. Il vero frutto è costituito dal torsolo, mentre la porzione che noi mangiamo è il ricettacolo carnoso rivestito dalla buccia fibrosa. Il frutto è caratterizzato da una forma allungata, che può assumere diverse tonalità a seconda della varietà (gialla, verde, marrone, rossa) ed una polpa biancastra di sapore dolciastro e a volte granulosa.

La pera è un frutto conosciuto fin dall’antichità. Infatti, già nel I secolo i Romani ne contavano una quarantina di varietà.

Composizione nutrizionale 

Con 35 Kcal ogni 100 grammi, le pere contengono:

  • 87,8 g di acqua
  • 8,8 g di carboidrati
  • 3,8 g di fibre
  • 0,3 g di proteine
  • 0,1 g di lipidi

Gli zuccheri si dividono in fruttosio, destrosio, lattosio, maltosio, levulosio e saccarosio. Si tratta di un frutto molto ricco di vitamine (A, C, E, B1, B2, B3, B5 e B6) e minerali; fra questi ultimi, i più abbondanti sono il calcio ed il potassio, ma sono presenti anche sodio, fosforo, magnesio, ferro, fluoro, zinco e rame, in buone quantità. Diversi anche gli antiossidanti, tra cui beta-carotene, luteina, zexantina e criptoxantina. Buono il contenuto di acido folico. Tra i principi attivi più importanti ritroviamo la lignina, il sorbitolo e la pectina.

Proprietà 

La pera sostiene la funzionalità intestinale, non solo grazie alla presenza di fibra, ma anche della lignina, che sembra anche prevenire l’insorgenza di tumori al colon. 

Inoltre, il sorbitolo, pur essendo uno zucchero, è in grado di prevenire le carie dentali e favorisce la digestione, mentre la pectina svolge un effetto lassativo, oltre a tenere sotto controllo il colesterolo cattivo.

Oltre alle fibre, a intervenire nelle funzioni lassative è anche il sorbitolo (alcool esavalente) presente nel succo. Questo non è assimilato dal corpo e nutre la flora batterica che prolifera: è la parte microbica buona, per questo chiamata “probiotica”. I microrganismi probiotici sviluppano la fermentazione, regolando i processi digestivi e favorendo la funzione intestinale.

Uno degli zuccheri presenti nella pera, il levulosio, aiuta invece a ridurre l’iperglicemia in quanto contribuisce ad eliminare gli zuccheri in eccesso nel sangue; dato il basso indice glicemico, la pera può essere consumata anche dai diabetici anche se, soprattutto in caso di terapia insulinica, è sempre doveroso rivolgersi ad un nutrizionista, in grado di stabilire la quantità adeguata di consumo.

La pera è tra gli alimenti più ricchi di boro, minerale che favorisce l’assorbimento del calcio, previene la perdita del magnesio e sembra che agisca anche a tutela dell’efficienza delle funzioni mentali.

Controindicazioni 

Gli effetti collaterali sono molto rari nel consumo di pere, in virtù delle proprietà che apporta all’organismo. 

Tuttavia, se il loro effetto lassativo è certamente utile in caso di stipsi, può diventare un problema se si soffre di disturbi intestinali, in primis colite o sindrome del colon irritabile. In tali casi il consumo della pera è sconsigliato, così come quando si soffre di dissenteria. La causa è la ricchezza in sorbitolo in alcune varietà di pere, specie se mature.

Abbastanza frequenti risultano essere i casi di allergie crociate per chi è allergico al polline di betulla.

Nelle pere si trova il nichel anche se in piccolissime dosi, pertanto è importante non associare la pera con altri alimenti a medio contenuto di nichel per coloro che soffrono di allergia a questo metallo.