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Il Carciofo

Il Cynara scolymus (comunemente detto carciofo) è una pianta erbacea di origine mediterranea, appartenente alla famiglia delle Asteracee, caratterizzata da un fusto robusto e ramificato, mentre la parte edibile corrisponde alle infiorescenze. E’ un alimento già noto ai Greci e ai Romani, che, attraverso alcuni loro scritti, ne avrebbero tramandato gli scopi farmaceutici e alimentari, descrivendone anche le tecniche di coltivazione impiegate.

Ne esistono numerose varietà, al punto che se ne possono contare fino a 90 circa in tutto il mondo, distinguibili per forma o colore; l’Italia vanta il primato produttivo a livello mondiale ( coltivato prevalentemente nel Centro-Sud).

Le proprietà nutritive e i benefici per la salute 

100 g di alimento dà un apporto calorico ridotto, poco più di 20 kcal. 

Esso presenta circa 84 g di acqua, 2,7 g di proteine, 2,5 g di carboidrati, 1,1 g di fibra e 0.2 g di lipidi, a cui vanno aggiunti anche i molti minerali e le vitamine:

  • potassio (abbondante)
  • fosforo
  • magnesio
  • ferro
  • sodio
  • calcio
  • rame
  • zinco
  • selenio
  • manganese
  • Vitamina A
  • Vitamine del gruppo B, C, E, K e J.

Le azioni terapeutiche del carciofo erano già ben note nel XVII secolo grazie alla medicina popolare. Ecco nel dettaglio gli effetti benefici dei carciofi.

Depurativo per il fegato

Già in tempi lontani ne veniva raccomandato il consumo ai pazienti affetti da epatite, ittero, cirrosi e steatosi epatica.

La presenza di acidi fenolici, ad elevata azione antiossidante, contenuti nel carciofo lo eleva al ruolo di protettore epatico contro la formazione di radicali liberi.

La cinarina, polifenolo derivato dell’acido caffeico, esplica la sua azione epatoprotettiva, coleretica, colagoga, diuretica e antiossidante, agendo principalmente a livello epatico proteggendo le cellule del fegato, stimolando la produzione della bile, favorendo lo svuotamento della colecisti e stimolando il deflusso della bile nel duodeno. 

Gli studiosi hanno quindi riscontrato proprietà  rigeneratrici del parènchima epatico, oltre alla capacità  di migliorare le funzioni secretive e motorie del tubo digerente, favorendo la peristalsi.

L’azione epatoprotettiva è stata confermata nel modello animale, unitamente ad una rilevante capacità di aumentare l’attività dei principali enzimi ad azione antiossidante.

Prevenzione delle malattie cardiovascolari ed azione sul metabolismo lipidico e glucidico 

Recentemente è stato dimostrato che gli estratti di carciofo sono efficaci nella prevenzione dell’aterosclerosi, in quanto inibiscono la sintesi del colesterolo e aumentano la secrezione biliare. Grazie all’ acido clorogenico (antiossidante naturale) particolarmente presente nel cuore del carciofo, fa si che questo ortaggio sia in grado di prevenire malattie arteriosclerotiche e cardiovascolari. 

L’acido clorogenico e l’inulina (una fibra solubile) contribuiscono alla riduzione dell’assorbimento del glucosio intestinale.

La cinarina, grazie all’azione ipocolesterolemizzante, contrasta la formazione di placche ateriosclerotiche responsabili dell’ostruzione arteriosa.

Studi scientifici hanno evidenziato la presenza anche di rutina, apigenina, quercetina e altri flavonoidi i quali determinano un effetto farmacologico sulla colesterolemia, modulando l’assorbimento del colesterolo. Inoltre lattoni sesquiterpenici, in particolare cinarotriolo e cinaropicrina, sono componenti dotati di attività antinfiammmatoria  e ipocolesterolemizzante.

Aiuto contro la stipsi

Il carciofo è ricco di fibra alimentare, utile a mantenere la funzionalità intestinale e al raggiungimento del senso di sazietà, limitando così il consumo di alimenti a elevata densità energetica.

La componente in fibre merita particolare attenzione poiché composta da frazioni solubili capaci di stimolare il microbiota intestinale e favorire il riequilibrio nella popolazione microbica benefica.

Il consumo di carciofi è particolarmente adatto a chi ha problemi di stipsi persistente, non solo per le fibre da esso apportate, ma anche per la maggior produzione di bile che una volta riversata nell’ intestino promuove un effetto lassativo favorendo cosi il naturale ripristino della regolarità intestinale.

Previene l’insorgenza tumorale

Studi in vitro hanno evidenziato una significativa attività anticarcinogenica per estratti di foglie e di infiorescenze di carciofo, in quanto i polifenoli contrastano l’azione ossidativa dei radicali liberi e interferiscono con i processi molecolari tumorali.

Controindicazioni

Salvo condizioni patologiche e casi accertati di ipersensibilità verso le piante della famiglia delle Asteraceae, normalmente il carciofo non ha controindicazioni. Tuttavia, ci sono alcuni soggetti o condizioni particolari in cui è necessario fare attenzione.

  • Soggetti affetti da calcoli alle vie biliari, se ne sconsiglia il consumo, perché i carciofi potrebbero causare coliche dolorose per via dell’occlusione dei dotti.
  • Nelle donne, il consumo di carciofi ha un effetto di inibizione della produzione di latte. In periodo di allattamento, pertanto, è consigliato evitare di mangiare questi ortaggi.
  • L’abbondante quantità di fibra nel carciofo, ed in particolare di inulina, potrebbe creare fenomeni fastidiosi in soggetti che presentano abbondanti fermentazioni intestinali.