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Terapia per il colesterolo alto

Per chi soffre di colesterolo alto la dieta dovrebbe essere ipocalorica, ipolipidica e normoproteica;  è importante che i grassi saturi siano tenuti sotto controllo, soprattutto quelli a catena intermedia

Solitamente, ma non necessariamente, le persone che presentano livelli di colesterolo sopra i livelli soglia (si parla di ipercolesterolemia quando il colesterolo totale ossia LDL + HDL è troppo alto) hanno anche un peso corporeo elevato – pertanto vi sarà necessità di una perdita di peso.
La dieta dovrebbe essere ipocalorica, ipolipidica e normoproteica; non bisogna fare particolare attenzione alle proteine, cercando di rimanere nei range di normalità, mentre è importante che i grassi saturi siano tenuti sotto
controllo soprattutto quelli a catena intermedia – in particolare se il colesterolo è particolarmente alto o se si è già verificato un evento cardiovascolare. Si ricorda che l’assunzione massima consigliata di colesterolo è di 300mg, sebbene esso dipenda solamente per il 20% dalla dieta ed il
restante 80% è invece determinato da fattori genetici.

Questi alimenti rientrano nella categoria con un elevato contenuto di colesterolo:
Latte intero; formaggi; gelati; lardo; burro; strutto; panna; tuorlo d’uovo; prodotti industriali di pasticceria; carne di maiale; salumi; carne di anatra; carne di foca; frattaglie (fegato, rene, cervello); molluschi e crostacei; hot dogs.

Anche gli acidi grassi trans devono essere fortemente ridotti, in quanto responsabili dell’innalzamento del colesterolo LDL a fronte di un abbassamento dell’HDL; a tal fine bisogna evitare quanto più possibile il consumo di alimenti industriali che li contengono – formaggi e carne sono molto meno impattanti del junk food. Nella dieta occidentale rappresentano mediamente il 2-5% dell’intake energetico giornaliero, e vanno a sostituire l’apporto di poli- e mono-insaturi, nonché di glucidi, con un impatto molto negativo sul colesterolo. Bisognerebbe incoraggiare l’assunzione di ω3 o di loro precursori, che tuttavia hanno effetti sulla normalizzazione dei soli trigliceridi e non del colesterolo – ma aiutano riducendo il fibrinogeno e l’aggregazione piastrinica, la pressione arteriosa e la viscosità ematica, nonché le citochine infiammatorie. Per quanto riguarda i grassi monoinsaturi invece, essi non aumentano il colesterolo LDL e non sono un substrato favorevole per attacchi perossidativi – mentre riducono la tendenza di LDL ed HDL ad essere ossidate ed inoltre migliorano la sensibilità insulinica; non sono in grado di abbassare i livelli di colesterolo cattivo ma sono dei grassi che, non aumentandolo, rappresentano dei validi sostituti alle altre tipologie.

I glucidi dovrebbero essere assunti in un quantitativo tale da soddisfare il 45-60% dell’energia giornaliera (anche in questo caso meno del 10% dovrebbe derivare da zuccheri semplici, e sarebbe meglio utilizzare alimenti integrali a basso indice glicemico); essi non hanno un effetto diretto sull’abbassamento del colesterolo LDL ma potrebbero contribuire come sostituti dei grassi saturi. È bene comunque non eccedere, in quanto possono incrementare la sintesi di trigliceridi; a causa di questo effetto, il fruttosio in particolare va ridotto: uno studio ha evidenziato come un suo consumo pari al 15-20% dell’energia giornaliera provoca un aumento dei trigliceridi plasmatici del 30-40%.

Un’adeguata assunzione di fibra alimentare (30g/die) è fortemente da consigliare; essa infatti a livello intestinale si comporta come una sorta di maglia che abbassa l’assorbimento dei grassi alimentari, soprattutto di trigliceridi e colesterolo, ma anche di glucosio – inoltre aumenta la velocità di transito a livello intestinale e la perdita dei grassi. Bisogna prestare tuttavia attenzione quando si consiglia ad una persona non abituata di incrementare la quota di fibre, in quanto deve essere accompagnata da una sufficiente assunzione di acqua pena l’insorgenza di stipsi.

Raccomandazioni generali

  • Se è presente un eccesso ponderale, riequilibrare il peso corporeo, diminuendo il carico energetico globale;
  • Ridurre il colesterolo alimentare a meno di 300mg/die;
  • Ridurre la quota lipidica totale ed in particolare il tenore di grassi animali, dei grassi vegetali ricchi di saturi e di tutti quei prodotti alimentari contenenti grassi vegetali idrogenati ricchi di acidi grassi trans;
  • Tra i grassi da condimento preferire sempre l’olio extravergine di oliva;
  • Aumentare il consumo di carboidrati complessi;
  • Aumentare il consumo di fibra alimentare;
  • Ridurre (o evitare) il consumo di alcol;
  • Aumentare l’attività fisica;
  • Astenersi dal fumo.

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