Le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte nel mondo, ma quasi l’80% degli eventi che si verificano sarebbero prevenibili con uno stile di vita sano ed una corretta alimentazione
Prevenzione alimentare nelle malattie cardiovascolari
L’obesità e il sovrappeso stanno aumentando nel mondo così come le persone che presentano livelli elevati di colesterolo, e che non svolgono sufficiente attività fisica. In Italia i dati sono allarmanti: tra il 28 e il 38% della popolazione fuma, la prevalenza del diabete è intorno al 9% e quella dell’ipertensione più del 40%; circa il 50% delle persone sono obese, più del 60% presenta dislipidemie e più del 50% non svolge attività fisica.
Per quanto riguarda i consigli nutrizionali, è sempre opportuno basarsi sulle linee guida e non affidarsi a diete innovative.
L’obbiettivo sarebbe quello di far mangiare alle persone, per la prevenzione cardiovascolare, almeno 3 porzioni di frutta al giorno, verdura a volontà e 4 porzioni di frutta secca a settimana. I cereali integrali dovrebbero sostituire quelli raffinati ed essere assunti in 3 porzioni al giorno, mentre i legumi 3-4 volte a settimana ed il pesce almeno 2. Per quanto riguarda i latticini, 2-3 porzioni al giorno di latticini freschi e magri (yogurt, latte, parmigiano per condire) possono andare bene. Diversi studi hanno dimostrato che non è la quantità di grassi assunta il problema, perché l’effetto protettivo si ha nel momento in cui i grassi insaturi vanno a sostituire quelli trans – si consigliano 2-6 porzioni di olio vegetale al giorno. Bisogna invece consumare meno cereali raffinati, amidi e zuccheri aggiunti (massimo 2 porzioni al giorno), così come la carne processata massimo una volta a settimana, mentre quella fresca non più di 1-2. Da evitare quanto più possibile i grassi trans, le bevande zuccherate e limitare il sodio.
Si ricorda che i supplementi per la prevenzione cardiovascolare (vitamine e antiossidanti) non sono raccomandati, mentre lo sono alimenti naturalmente ricchi di antiossidanti (frutta e verdura, cereali integrali e oli vegetali). Per quanto riguarda i folati e le vitamine del gruppo B, non vi sono evidenze sufficienti per giustificare una loro supplementazione nella riduzione del rischio; i pazienti in prevenzione secondaria tuttavia possono beneficiare del consumo di 1g dell’acido eicosapentaenoico e dell’acido docosaesaenoico (EPA+DHA) preferibilmente da integratori a base di olio di pesce.
L’Italia è un paese a basso rischio cardiovascolare rispetto agli Stati Uniti, tuttavia negli ultimi anni il regime alimentare è cambiato notevolmente con incremento del consumo di carne e grassi saturi a sfavore dei polinsaturi. Anche il consumo di frutta è a ribasso (non si raggiungono mai i 450g, ovvero le 3 porzioni) e si mangia troppa carne sia processata sia fresca.