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Dieta per malattia diverticolare

La malattia diverticolare – anche detta diverticolosi del colon – è una patologia molto diffusa soprattutto nei soggetti con più di 50 anni di età ma si presentano dei casi anche nei giovani. La malattia diverticolare di solito non è una malattia chirurgica, ma si cura con la terapia medica e nutrizionale.

La malattia diverticolare – anche detta diverticolosi del colon – è una patologia molto diffusa soprattutto nei soggetti con più di 50 anni di età ma si presentano dei casi anche nei giovani. Il colon è un organo robusto con una muscolatura importante ma per ragioni genetiche o per l’aumento cronico della pressione interna (es. nei casi di stipsi) si formano delle estroflessioni sacciformi della mucosa e della muscolaris mucosae che si spingono verso la mucosa muscolare. Sono più frequentemente localizzate nel colon.

La mucosa dunque inizia a spingersi verso l’esterno fino a rompere la muscolaris mucosae, fino a formare dei diverticoli a forma sacculare; questi ultimi si suddividono in tre tipologie di gravità in base a quanto si spingono verso l’esterno:

  • Diverticolo marginale – se non ha ancora rotto la muscolaris mucosae;
  • Diverticolo intramurale – se ha raggiunto la muscolaris mucosae ma non l’ha ancora attraversata;
  • Diverticolo sacculare – quando ha rotto definitivamente la muscolaris mucosae ed ha assunto la classica forma a palloncino.

La malattia diverticolare comprende diverse manifestazioni, che dipendono dalla progressione della patologia: inizialmente si presenta uno stato prediverticolare ovvero uno stato di alterazione locale della motilità e della morfologia della parete colica che precede la formazione dei diverticoli; segue quindi la vera e propria diverticolosi del colon, che vede la presenza dei diverticoli ma l’assenza di infiammazione della parete; la diverticolite invece come suggerisce il suffisso del nome si presenta quando al diverticolo si associa la presenza di eventi flogistici – si manifesta perché all’interno degli stessi si possono accumulare delle feci che vengono disidratate fino a diventare dei coproliti provocando l’infiammazione. Talvolta possono sanguinare a dare un’emorragia piuttosto copiosa, che spaventa il paziente. Bisogna fare attenzione a non scambiare la diverticolosi, che il più delle volte è una malattia asintomatica, con la diverticolite ovvero la sua complicanza che si presenta quando il diverticolo si infiamma.

La prevalenza della malattia è molto bassa nei soggetti al di sotto dei 30 anni (1-2%) ed è rarissimo che si presenti su base genetica, mentre aumenta in maniera significativa dopo i 50 anni per raggiungere la massima espressione dopo gli 80 dove si toccano picchi del 70%, almeno per quanto riguarda la diverticolosi. La localizzazione della malattia è solitamente nel colon sinistro ed il posto prevalente è il sigma, ma può tendere ad estendersi in senso contrario – ovvero andando al colon sinistro e può eventualmente interessare tutto il colon sebbene sia una condizione più rara.

Sintomatologia e diagnosi

La sintomatologia della malattia è piuttosto complessa perché la diverticolosi – ovvero la malattia diverticolare non complicata – è totalmente asintomatica e si può individuare solo effettuando una lastra, una TAC o una colonscopia. I sintomi invece si presentano quando la situazione si complica, con la comparsa di diverticolite ed emorragie – quando i diverticoli si infiammano infatti possono anche sanguinare. I segni della diverticolite sono pertanto il dolore, la febbre alta e la diarrea ma non si presentano sempre tutti insieme; il paziente spesso si accorge di avere i diverticoli con il primo attacco di diverticolite – frequente mal di pancia e diarrea ad intermittenza.

La diagnosi può essere effettuata mediante diverse tecniche:

  • Radiologia
    • Colon per clisma opaco – tecnica che veniva utilizzata in passato, ma oggi è stata quasi abbandonata; si usa solo nella diverticolosi. Nel colon per clisma il paziente, opportunamente purgato inserendo bario (mezzo di contrasto) in un clistere, si fa roteare a 360° sul letto ed in questo il colon si colora interamente. Ciò permette di evidenziare molto bene i diverticoli.
    • TAC – volendo fare un controllo si usa molto questa metodica in quanto è ben visibile la diverticolosi del colon.
  • Risonanza magnetica (RMN)
    • Endoscopia – bisogna stare attenti perché se un paziente ha un attacco di diverticolite fare la colonoscopia potrebbe anche essere pericoloso, perché c’è il rischio di rompere i diverticoli perforati.

Per quanto riguarda le complicanze della patologia, si possono presentare oltre alla classica infiammazione (diverticolite) ed ai sanguinamenti, una perforazione dei diverticoli con conseguente peritonite – condizione che richiede un intervento chirurgico con rimozione della porzione di intestino che ospita i diverticoli – oppure si possono presentare delle stenosi fino all’occlusione. In quest’ultimo caso quando un soggetto ha una diverticolosi nel colon, soprattutto nel sigma, ed ha avuto molti attacchi di diverticolite – che si cura con gli antibiotici in quanto è un processo infiammatorio – durante le fasi di guarigione e ricaduta in quella zona dell’intestino succede una cosa simile ai soggetti affetti dal Morbo di Crohn: la parete dell’intestino, a forza dei processi infiammatori e riparazione continua, tende piano piano a chiudersi e a restringersi. A volte succede che tali pazienti per 10 anni almeno vanno avanti con diverticoliti ricorrenti, e si può arrivare ad una sub-occlusione o talvolta ad una vera e propria occlusione intestinale. A questo punto si ricorre al chirurgo.

Terapia

La malattia diverticolare di solito non è una malattia chirurgica, ma si cura con la terapia medica e nutrizionale. Nella terapia dietetica si consiglia una dieta a scarso residuo nel periodo acuto, mentre il paziente con la diverticolosi non complicata deve avere una dieta ricca di fibra e abbondante idratazione perché deve prevenire la stipsi. La fibra si sospende nelle complicanze: se un soggetto ha un attacco di diverticolite, nel momento della cura si toglie la fibra dalla dieta, per una settimana. Un’altra credenza molto diffusa è che non sia opportuno consumare la frutta con i semi perché questi ultimi andrebbero a localizzarsi diverticoli, ma ciò non è vero; l’unico frutto per cui si possono trovare semi indigeriti nel colon è l’anguria. Ci sono degli studi recenti che dimostrano che i semi non c’entrano con la diverticolosi. Quindi bisogna dare dieta ricca di fibre, abbondante idratazione, e togliere la fibra nell’attacco di diverticolite e/o emorragia.

Si arriva alla terapia chirurgia in urgenza in caso di perforazione (peritonite) o quei casi che non sono rarissimi di pazienti che dopo tanti attacchi di diverticolite arrivano ad un’occlusione (il chirurgo taglia un pezzo del colon sinistro o del sigma per risolvere il problema). Solitamente sono casi delicati perché l’occlusione intestinale fa subito pensare ad un tumore ma fortunatamente in seguito si scopre che non è così.

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