L’ipertiroidismo è una sindrome clinica caratterizzata da un eccesso di produzione di ormoni tiroidei; l’ipotiroidismo è una sindrome clinica causata da un deficit di ormoni tiroidei.
Dieta per Ipertiroidismo ed Ipotiroidismo
L’ipertiroidismo è una sindrome clinica caratterizzata da un eccesso di produzione di ormoni tiroidei; le cause di tale patologia sono molteplici ma sono riassumibili in tre quadri clinici: presenza di gozzo o struma, presenza di noduli presenza di un processo infiammatorio.
Le cause più frequenti sono rappresentate dal Morbo di Basedow – ad eziologia autoimmune – e dallo stroma nodulare. La tireotossicosi fattizia si verifica a causa dell’assunzione aberrante di ormoni tiroidei, che si può verificare anche in caso di ipertiroidismo iatrogeno – ovvero quando per contrastare una situazione di ipotiroidismo si somministrano eccessive quantità di ormoni, risulta pertanto fondamentale mantenere sempre sotto controllo l’assetto ormonale – e per effettuare la diagnosi può essere utile osservare la riduzione della sintesi della tireoglobulina. In alcuni casi l’iperproduzione di ormoni è sostenuta da forme iperplastiche dove le cellule tumorali inibiscono la capacità di sintesi degli ormoni stessi.
Nella diagnosi di ipertiroidismo è fondamentale operare un’accurata raccolta anamnestica ed un attento esame clinico, tuttavia i segni ed i sintomi non sono necessariamente tutti presenti nel singolo paziente ma si rivelano essere piuttosto aspecifici nonché essere ridotti sia nei pazienti giovani sia negli anziani oppure essere mascherati da trattamenti farmacologici concomitanti.
L’ipotiroidismo è una sindrome clinica causata da un deficit di ormoni tiroidei; si distinguono un ipotiroidismo primario – deficit a livello tiroideo, piuttosto frequente – ed uno secondario – deficit di secrezione di TSH ipofisiario, molto raro. La causa più comune si rivela la tiroidite autoimmune.
La sintomatologia dell’ipotiroidismo è piuttosto aspecifica e molto frequente nella popolazione generale, pertanto non efficace nella determinazione di una diagnosi clinica. Per effettuare la diagnosi è pertanto fondamentale operare un’efficace raccolta anamnestica ed un attento esame clinico, tuttavia si rivela necessario ricorrere agli esami di laboratorio.
Un elemento fondamentale per la biosintesi degli ormoni tiroidei è lo iodio: esso viene introdotto tramite l’assunzione di acqua, sale iodato o pesce ed è assorbito a livello della mucosa gastrica sotto forma di ioduro. Quest’ultimo viene successivamente captato in modo attivo da parte della tiroide. I precursori degli ormoni tiroidei, le tirosine, vengono secrete a livello plasmatico e si ritrovano in circolo nella loro forma attiva di ormone T3 e T4 – contenenti rispettivamente 3 e 4 atomi di iodio.
La convinzione che il consumo di soia danneggi la tiroide è piuttosto diffuso… ebbene, ad oggi non ci sono evidenze che facciano ritenere che la soia ha effetti sugli ormoni tiroidei (T3 e T4, ovvero triiodotironina e tiroxina) e può al massimo provocare un innalzamento molto modesto dei livelli di TSH, l’ormone tireostimolante prodotto dall’ipofisi.
Nel morbo di Hashimoto curato con farmaci i cui nomi commerciali di vendita sono Eutirox, Tirosint, Tiche, Syntroxine è importante prendere tali medicinali ad distanza di almeno 4 ore dalla possibile assunzione di soia sotto forma tofu, tempeh ecc.
Le crucifere, di cui fanno parte cavoli, broccoli, cavolfiore, senape, cime di rapa, cavoletti di Bruxelles, possono in certi casi (se mangiati crudi in grandi quantità) interferire con il modo in cui la tiroide utilizza lo iodio.
Però la cottura inattiva la maggior parte dei composti gozzigeni. In altre parole, qualsiasi potenziale danno alla tiroide esiste solo quando i cibi sono consumati crudi.
Sicuramente quando si è in terapia farmacologica è sempre bene chiedere consiglio al proprio medico per quanto riguarda l’assunzione di alimenti, per evitare che questi possano interferire in qualche maniera sull’efficacia dei farmaci, ad ogni modo come prima cosa va valutata soprattutto l’efficacia del trattamento farmacologico.