Già nel 400 a.C. Ippocrate consigliava una dieta sana, variata e senza eccessi perché un buon stato nutrizionale della donna prima e durante la gravidanza favorisce la salute materna, riduce il rischio di complicanze della gravidanza, di difetti alla nascita o di una non ottimale crescita fetale nonché di malattie croniche in età adulta nel nascituro.
Dieta in gravidanza
Trasportando queste conoscenze ai tempi odierni si è arrivati alla teoria del programming la quale afferma che tutti i comportamenti della madre ad iniziare dal concepimento e per tutta la durata della gravidanza possono influenzare la salute del feto al momento della nascita ma anche successivamente, quindi la predisposizione a certe patologie per esempio può essere influenzata dall’alimentazione della mamma durante la gravidanza. Certi comportamenti errati e la mancanza di attività fisica possono influenzare il DNA e l’espressione genica, eventi che si possono manifestare in seguito a livello fenotipico.
Le donne che in gravidanza hanno un eccessivo incremento ponderale aumentano anche il rischio di esiti avversi per i neonati – come ipoglicemia, più basso indice di Apgar e policitemia– mentre per la madre si associa ad un aumento del rischio di obesità a lungo termine, in particolare per le donne che non riescono a perdere il peso accumulato entro i 12 mesi dal parto.
Vi è anche una correlazione con il sovrappeso dei bambini all’età di 3 anni, particolarmente grave perché la tendenza viene mantenuta anche con la crescita e un BMI elevato in adolescenza ha una predizione molto significativa rispetto all’insorgenza di diabete e malattie cardiovascolari nella mezza età. Quindi, l’obesità in gravidanza è un tema da non sottovalutare considerato i rischi che si possono presentare sia per la donna sia per la salute del bambino, anche futura – pertanto vi è anche un aumento del rischio in termini di salute pubblica se si sposta l’attenzione alla salute della prossima generazione. L’obbiettivo a lungo termine per gli operatori sanitari dev’essere quello di ridurre la proporzione di donne obese durante il periodo riproduttivo e di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di uno stile di vita sano, prima e durante la gravidanza.
In generale la dieta durante la gravidanza dev’essere adeguata in energia e nutrienti, consentendo il giusto incremento ponderale ma dev’essere anche all’insegna della sicurezza alimentare cui vanno affiancate delle raccomandazioni specifiche. Il fabbisogno calorico della madre durante tutta la gravidanza aumenta del 10%, mentre particolare attenzione va fatta per i micro- e gli oligo-nutrienti in quanto le loro richieste aumentano in maniera significativa e sono necessari per il corretto sviluppo del feto. Non è sufficiente aumentare l’apporto energetico ma occorre migliorare la qualità della dieta in generale, riducendo le calorie vuote e aumentando l’apporto di nutrienti.