All’interno del vegetarianismo si includono diverse tipologie di diete che prevedono l’esclusione di alimenti animali e, nella forma più radicale del veganismo, anche i loro derivati – latte e formaggi, uova, miele.
Dieta vegana
La produzione di carne in particolare richiede un elevatissimo utilizzo delle risorse naturali – quali carburanti fossili (energia), acqua e cereali; a questi si associa l’utilizzo di antibiotici che stanno facilitando lo sviluppo dell’antibiotico-resistenza, l’emissione di gas serra ed il basso output in termini di energia e nutrienti (appena 6%). Alla luce di queste considerazioni è piuttosto preoccupante il dato che si ottiene dall’inchiesta del National Geographic sui consumi alimentari globali (What World Eats) secondo la quale negli ultimi anni oltre all’incremento di assunzione di zuccheri, soprattutto semplici, il consumo di carne è raddoppiato; bisogna inoltre ricordare che la richiesta sta aumentando anche in paesi che storicamente non erano interessati, come l’India e la Cina.
Come assumere proteine con una dieta vegana?
Per quanto riguarda le proteine, secondo l’American Dietetic Association of Nutrition le diete vegetariane sono in grado di soddisfare anche il fabbisogno degli atleti agonisti; esse infatti contengono un’ampia varietà di cibi ricchi in proteine quali i derivati della soia, i legumi, i cereali, la frutta secca e i semi oleaginosi, pertanto possono fornire una quantità adeguata di proteine senza richiedere l’uso di cibi speciali o di integratori. Si ricorda tuttavia che le proteine vegetali hanno una digeribilità ridotta rispetto a quelle animali, quindi nel documento della Società Italiana Nutrizione Umana (SINU) si pone particolare attenzione all’incremento del fabbisogno pro-chilo; le raccomandazioni invitano pertanto ad aumentare del 5-10% il livello di assunzione raccomandato rispetto ai LARN. Si ricorda che il problema del valore biologico delle proteine vegetali può essere superato mediante le opportune associazioni alimentari, come quella di cereali e legumi, e si consiglia di integrare la dieta con germe di grano, frutta a guscio e semi oleaginosi.
Bisogna tenere in considerazione il fatto che chi adotta questa filosofia per etica potrebbe non essersi informato adeguatamente sugli aspetti nutrizionali, soprattutto per quanto riguarda le combinazioni che consentono di assumere i nutrienti al meglio (ad esempio cereali insieme ai legumi, fonti di ferro insieme al limone e lontano dal calcio). Quando non si consumano carne, pesce o altri prodotti animali come latticini e uova diventa quanto mai fondamentale variare i cibi in tavola, perché permette di assumere i nutrienti presenti in tali alimenti da altre fonti; bisogna pertanto essere i più inclusivi possibile.
Nell’avvicinarci ad una dieta vegana, spesso non si hanno punti di riferimento consolidati, e si tende a improvvisare, con effetti potenzialmente dannosi. La dieta vegana, infatti, può dirsi salutare e completa solo se bilanciata per soddisfare tutte le esigenze nutritive. Ecco perché se desideri avvicinarti ad una alimentazione vegana dovresti rivolgerti ad un professionista della nutrizione qualificato e competente.